“Vivere il futuro oggi. Edifici + comfort – energia”. Questo il tema della prima sessione del Convegno regionale Lombardia organizzato da IG Passivhaus presso la Camera di Commercio di Bergamo che ha visto numerosi interventi da parte di esponenti di IG Passivhaus ed esperti del settore.
Scuote le coscienze il bellissimo intervento del dott. Norbert Lantschnner, fondatore di CasaClima e Climabita “Cambiamento climatico e tema energetico: quale futuro?”. Una prospettiva drammatica e senza possibilità di ritorno si preannuncia per il destino prossimo del nostro pianeta e quindi anche della specie umana. I dati forniti da IPCC, Gruppo intergovernativo dell’Onu per il cambiamento climatico, sono preoccupanti: entro la fine di questo secolo il nostro pianeta sarà in uno stato febbrile con un innalzamento della temperatura di quasi 2°C con conseguenze ed effetti devastanti per la sopravvivenza del pianeta stesso. Ogni giorno immettiamo nella troposfera 110 milioni di tonnellate di C02 e per la prima volta nella storia è l’uomo che è intervenuto sul termostato della terra, non è più possibile quindi parlare di cambiamento climatico, ma di crisi climatica. Il comportamento dell’uomo deve prendere un’altra direzione: consumi, abitudini, alimentazione, l’abitare. Quale la soluzione? Abbandonare carbone, petrolio e gas. Le parole chiave sono: de-carbonizzare e de-materializzare. Dal punto di vista dell’abitare possiamo fare molto. Bisogna rivolgersi a nuove tecnologie (eco-efficienza) e stili di vita (eco-sufficienza). Secondo una fonte ENEA, in Italia il 45% delle abitazioni è responsabile delle emissioni C02. E’ necessario quindi ristrutturare e costruire secondo nuovi parametri.
Arch. Stefania Annovazzi, presidente di IG Passivhaus Lombardia nel suo intervento definisce cosa è una casa passiva e quali sono i parametri del protocollo Passivhaus, protocollo che si sta diffondendo lentamente anche in Lombardia e in Italia mentre è già ampiamente utilizzato in Europa dove si costruiscono interi quartieri di case passive.
La casa passiva utilizza aria, acqua, terra e sole senza l’uso di impianti alimentati. Lo standard Passivhaus è in grado di soddisfare i requisiti di benessere abitativo e comfort sia in edifici residenziali sia non residenziali, nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni. Una casa passiva deve tenere conto dei seguenti parametri (i 5 pilastri di Passivhaus):
- coibentazione termica
- serramenti performanti
- involucro a tenuta dell’aria
- considerare e minimizzare i ponti termici
- ventilazione meccanica per il ricambio dell’aria con recupero di calore
In Lombardia vi sono 44 Passivhaus certificate. Tutte le case passive: passivhausprojekte.de
L’intervento dell’Arch. Giuseppe Franco si concentra sull’importanza di vivere in una casa passiva per la salute e il benessere psico-fisico dell’uomo “L’importanza di vivere in un edificio salubre a ad energia quasi zero”. Il 90% della nostra vita è vissuta in ambienti indoor, confinati (casa, ufficio, scuola, cinema, ristoranti…). In Italia il 70% degli edifici è stato costruito nel dopoguerra con materiali che si è scoperto poi essere altamente tossici e dannosi per la salute dell’uomo tra cui: formaldeide (presente in truciolati, schiume isolanti, tappezzerie, moquette, colle, profumi, saponi), benzene (presente in colle, vernici, cere per mobili), piombo (presente in vernici e isolanti), amianto, e molti altri. Altre forme di contaminanti con cui siamo a contatto quotidianamente sono: i campi elettromagnetici, il rumore, il radon (un gas radioattivo presente nel suolo e in molti materiali da costruzione come il tufo e il granito), muffe, acari. Tutto ciò causa disturbi, allergie, patologie, in alcuni casi anche molto gravi. L’organizzazione mondiale della sanità ha individuato 85 patologie derivanti dalla Sick Building Syndrome.
E’ necessario quindi rivolgere un pensiero con cognizione e coscienza verso l’ambiente in cui viviamo, non solo quello esterno (la natura di cui noi stessi facciamo parte e ne siamo ospiti, la cui ricchezza di risorse per la sopravvivenza dell’uomo non è infinita, ma esauribile), ma anche gli ambienti chiusi che abitiamo, la casa, da sempre considerata il rifugio più sicuro, valutare i materiali utilizzati per la costruzione e scegliere quelli ecologici, atossici, naturali, non inquinanti e non dannosi per l’uomo e per l’ambiente esterno.
Una scelta alternativa e consapevole oggi è possibile.